![Ecobonus 110%](https://www.seastudiosrl.it/wp-content/uploads/2020/06/Eco-110.jpg)
Con l’ultimo Decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stato confermato il cosiddetto Ecobonus 110%. Il provvedimento nasce con l’obiettivo di supportare un settore attualmente in difficoltà, ovvero quello edile: quest’ultimo, come potete ben immaginare, sta attraversando un periodo critico a causa dell’emergenza Coronavirus.
Di seguito vedremo quali sono le tipologie di intervento che rientrano nel bonus, e come funziona la questione della cedibilità del credito.
Vi sono alcune condizioni, sottolineate nel Decreto, che dobbiamo prendere in considerazione, tra cui la possibilità di estendere le agevolazioni anche ai privati: nello specifico, coloro che si servono di incentivi degli anni scorsi come il famoso bonus facciate o il bonus infissi. È necessario, però, che qualunque operazione sia combinata con uno dei tre interventi “trainanti”, quelli su cui si basa l’Ecobonus, che elencherò nelle prossime righe. Inoltre, per avere diritto al 110%, bisogna garantire il miglioramento di due classi energetiche (almeno) dell’immobile e, naturalmente, il rispetto dei requisiti minimi stabiliti dalla legge.
Ecobonus 110% e interventi
Stando a quanto evidenziato nel Decreto Rilancio, sono tre gli interventi essenziali che determinano l’accesso all’Ecobonus del 2020.
Il primo consiste nella sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale nelle zone comuni degli edifici. È chiaro che, in questo caso, si fa riferimento soprattutto ai condomìni, che per molti rappresentano i principali destinatari del 110%. Il secondo genere di intervento è simile, ma riguarda le costruzioni unifamiliari: i beneficiari sono gli individui veri e propri, ma «al di fuori delle attività di impresa, arti e professioni». Solo prime case, quindi, ma non uffici, studi ecc.
In aggiunta, possono usufruire del bonus coloro che realizzano lavori di isolamento termico sulle superfici verticali e orizzontali degli stabili, dunque pareti, soffitti e pavimenti, purché l’incidenza sia superiore al 25% dell’area disperdente lorda. Anche questo terzo intervento “trainante” sembra pensato appositamente per i condomìni, la grande categoria protagonista dell’Ecobonus.
C’è di più: il super-sconto spetta a chi sostiene spese per operazioni edilizie antisismiche, ed è legato al celebre Sismabonus di cui si è tanto discusso nei mesi scorsi. È possibile richiedere il 110% anche se si vuole passare al fotovoltaico e installare pannelli appositi, ma il tutto deve essere abbinato a uno degli interventi trainanti che abbiamo citato in precedenza.
Il Decreto include un ulteriore gruppo di persone, ossia coloro che desiderano integrare in un edificio le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. Anche questo obiettivo, tuttavia, va unito a uno dei tre lavori “trainanti” fondamentali.
Di certo avrete capito che l’Ecobonus del 2020 fa del risparmio energetico qualificato il proprio indispensabile pilastro. Non è una coincidenza che i cardini di queste agevolazioni siano la coibentazione termica e la climatizzazione, e che i nuovi materiali debbano essere del tutto ecosostenibili e aderire ai criteri ambientali di base (secondo il DM dell’11 ottobre 2017).
Lo scopo è fornire un sostegno alla nostra economia, che sta vivendo una fase di enorme fragilità, e dare una spinta al settore edilizio affinché possa ripartire. Prima di procedere con la domanda, è importante informarsi al meglio sui requisiti e sulle diverse modalità di applicazione del 110%.
Sconto in fattura e cessione del credito: cosa significa?
Questo provvedimento del 2020, quindi, è un’ottima occasione per la valorizzazione del patrimonio urbanistico e per la riqualificazione degli immobili. Ma come funziona esattamente per il contribuente che mira a godere del bonus?
In sintesi, le possibili opzioni sono tre:
- accedere direttamente alle detrazioni;
- cedere il credito a terzi, banche comprese;
- ricorrere allo sconto in fattura.
Spiego meglio di cosa si tratta. Mi soffermerò specialmente sul secondo punto, ovvero la cedibilità del credito: con questa espressione si intende la trasformazione dell’importo in credito di imposta, che viene poi trasferito a soggetti come gli istituti finanziari e altri intermediari. Il vantaggio è che non è necessario limitarsi a una sola cessione, ma l’operazione può essere ripetuta in un secondo momento.
Inoltre, il credito è utilizzabile in compensazione: in parole povere, è possibile sottrarlo agli importi a debito. I destinatari hanno anche l’opportunità di chiedere una ripartizione annuale, la stessa con cui sarebbe stato adoperato il 110%.
E per quanto riguarda lo sconto in fattura? Quella in oggetto è una somma pari alla detrazione spettante, scalata sulla tariffa dovuta al fornitore che si occupa dei lavori. Egli, in seguito, recupererà il tutto sotto forma di credito d’imposta.
Ovviamente i controlli saranno molto rigidi, e si svolgeranno con la massima attenzione per assicurare il rispetto dei vari step. Sarà fondamentale un’assemblea di condominio per discutere degli interventi, quali sono quelli prioritari e come conciliarli con uno dei tre “trainanti”. I cantieri dovranno essere allestiti in condizioni di massima sicurezza, tenendo sempre presenti le regole anti Covid-19. Al centro ci saranno numerose imprese, per cui diventerà di vitale importanza gestire le diverse procedure di carattere finanziario.
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